sabato 22 dicembre 2007

ECCO UN VERO GIORNALISTA, XAVIER JACOBELLI


Luigi de Magistris uomo dell'anno, Clementina Forleo donna dell'anno. I due magistrati sono il simbolo dell'impegno civile, del servizio dello Stato, del coraggio, della determinazione delle persone per bene.

Roma, 22 dicembre 2007 - "C'è voglia di gogna", avverte Silvio Berlusconi, dopo il comizio a Cinecittà dove gli hanno tirato le uova, come se il Vaffa Day, l'antipolitica e la nausea della politica fossero un'invenzione dei giornali. "Babbo Natale, facci un regalo: fai sparire per sempre Prodi", si legge su una delle centinaia di lettere di Natale che i navigatori Quotidiano.net stanno spedendo in questi giorni al capo del governo e possiamo garantirvi che, quella usata, è una delle espressioni più carine nei confronti del premier.

Il New York Times ci ha definito il popolo più infelice dell'Occidente. Il Times ci ha predetto un futuro da Paese vecchio e povero. Gli spagnoli ci hanno appena sorpassato nelle classifiche economiche. I francesi si sono presi l'Alitalia.

No, non è un buon Natale questo del 2007, appestato da un sistema politico che, senza nessuna distinzione di sorta, di colore, di partito, dovrebbe fare una cosa sola: sparire. Eppure, convinti come siamo che non bisogna mollare mai, ci ostiniamo a pensare che arrendersi alla Casta è proibito, cedere alla Casta è un lusso, resistere alla Casta è un dovere.

Anche per questo, Quotidiano.net sceglie Luigi de Magistris come uomo dell'anno e Clementina Forleo come donna dell'anno. Sono due magistrati perseguitati, molestati, ostacolati dal Sistema perchè fanno il loro dovere senza guardare in faccia a nessuno. Sono due simboli di intendere l'impegno civile, il servizio dello Stato, il coraggio, la determinazione delle persone per bene. Sono due luci nella notte di una Repubblica i cui mali sono sempre uguali a se stessi, prima o seconda che sia. Un Paese meraviglioso dove non si decide mai nulla. Dove da mesi, da anni, si discute, ma non si fa. Dove lo sport più praticato è la difesa della poltrona, a qualunque costo e con qualunque mezzo. Dove il conflitto d'interessi è norma, la raccomandazione una prassi, l'ipocrisia una legge, la gerontocrazia un regime.

Non so se l'altro giorno vi sia capitato di guardare la foto scattata al Quirinale, in occasione degli auguri del Capo dello Stato. Da sinistra a destra, in piedi: Giorgio Napolitano, 82 anni; Franco Marini, 74 anni; Fausto Bertinotti, 67 anni; Romano Prodi, 68 anni; Silvio Berlusconi, 71 anni. Per non parlare dei senatori a vita che in Senato stampellano un esecutivo assolutamente all'altezza del precedente: nel senso che non si capisce quale sia il peggiore.
Come avrebbe detto Gassmann, hanno un grande avvenire dietro le spalle. Il problema è il presente.

di Xavier Jacobelli

http://www.italysoft.com/news/il-resto-del-carlino.html

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